Maria e il Primo Mese

Cose da fare: non ingrassare 30 kg, e dirlo a Maria .

Non sono mai ritornata in forma dopo aver partorito Maria. Certo è vero che io definisco la tg 44 (borderline 46) una misura decorosissima per chi ha la costituzione a pera, ingrassa alla sola vista dei carboidrati e che soprattutto li ama. Però nella vita ho sempre trovato il mio equilibrio alternando grandi abbuffate a periodi di dieta a base di caffè. Sono un disastro, lo so. Ad ogni modo La parola d’ordine per questi 9 mesi è: non metterò 30kg.

L’ho scritto anche su un foglio di carta:

  • Userò la bici , elettrica, finché potrò,
  • camminerò,
  • dieta sana: petto di pollo , carne bianca, poca pasta, poco condimento, poco tutto.

Con M. abbiamo deciso di non dire nulla a Maria, la piccola di casa. E’ troppo presto e fino a che non avremo una certezza di un cuore che batte non ha senso dirglielo. Non ho detto niente neanche a mia madre. Non sopporterei il suo cinguettare : ” ohhhhhhhhhhhhhh che beeeeeelloooooooo” oppure sempre peggio : ” Che bel regaaaaaaaaaloooooo che mi avete fatto”. Si sarebbe proprio da lei. Non la sopporto quando fa così.. a dire il vero l’unica che la venera è Maria. La nonna va forte con i nani di cinque anni, con tutto quel suo entusiasmo, tutta quella enfasi…arg!

Prima eco.

Oggi siamo Io Maria e mio fratello, perché M. è stato spedito per lavoro a Milano.

Maria è abituata ai controlli dalla ginecologa quindi non si pone nemmeno il problema, poi c’è lo zio che è tutto dire. Praticamente io non esisto.

Entriamo e facciamo quest’eco su, forza e coraggio. Trattengo il fiato mentre il resto degli spettatori gioca a Super Mario sul telefono. Il cuore c’è. Grazie al cielo mi vien da pensare. Chissà poi perché. Ero abbastanza serena in merito, eppure vedere quel pallino che appare e scompare mi rassicura. Come se mi fossi tolta una montagna dalle spalle che non pensavo di avere.

“Maria, vieni amore di mamma, guarda qui”

” Cosa?”

” Quel pallino forse diventa un bambino, non è sicuro, ma forse tra 3 mesi diventa un cucciolotto” Le spiego.

Non capisce, e ha ragione.

” Mamma è incinta”

Occhi spalancati e felici e ripete : “Mamma è incita? Dentro la pancia c’è un bambino?”

” No, per ora c’è un puntino, vedi nel monitor? Quello è un puntino che forse diventa un bambino.”

” Quindi mamma è incinta?”

Mio fratello scoppia a ridere. Sempre d’aiuto quando serve.

E M.? M. è felice quando la luce dei suoi occhi è felice. Ovviamente la luce dei suoi occhi è Maria. Si venderebbe un rene per lei, cosa che lei non farebbe mai (Brava ragazza n.d.r.).

” PAPAAAAAAAA”’ MAMMA é INCINTA!!!!!” Gli urla dal telefono, temo sfondandogli un timpano una volta rientrate in macchina.

” Amore di papà come? Mamma è incinta?”

“SIIII!!! Tu hai messo un bambino dentro la pisella di mamma, non ricordi?”

Giuro vorrei vedere la sua faccia. Mi chiedo se sia svenuto.

“Papàaaaa? …. Mammaaaa perché papà non risponde?”

Sto morendo dalle risate e riesco a malapena a dire : ” Cucciolotta, dai lasciamo papà lavorare e stasera lo richiamiamo”.

Penso che la cosa più difficile da affrontare in questo mese, oltre l’attesa della prima eco, sia come spiegare alla prole già esistente il tuo stato di gravida. Ho riflettuto molto se dirglielo o meno. Così ho trovato una strada tutta mia: la storia del puntino che forse sarà un bambino tra tre mesi o sarà il solito ovulo che ogni ciclo se non fecondato crea il mestruo.

Che ridere quel giorno quando mi chiese cosa fosse la coppetta che stavo lavando a casa di mia madre. Le ho spiegato che quella era la coppetta mestruale e le ho raccontato la storia della gallina che espelle l’uovo e se non fecondato lo abbandona, cosa che non fa se lo è . Aggiungendo che le mamme però non espellono l’uovo ma lo tengono in pancia fino a che non diventa un bambino, il tutto con la zuccherosa presenza della nonna, nonché mia madre, che giustamente ha associato l’uovo che compra al supermercato al mestruo della gallina. Per un mese non ha mangiato uova.

E così tra il mare, gli episodi di vomito, la cig e il Covid questo mese passa leggero come il battito di un puntino di un quasi bambino.

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