Il concetto di forza e la sua molteplicità

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Si pensi al concetto di forza: prima associazione che ricorre nell’immaginario comune è l’espressione della potenza muscolare, le gesta che l’uomo compie in uno sforzo fisico dovuto alla contrazione nervosa del tessuto fibroso. Viene naturale utilizzare la parola UOMO nella definizione non letterale di un concetto astratto che detiene un carico valoriale importante. Dunque l’uomo, nell’accezione di essere umano di sesso maschile, diventa un elemento necessario e complementare per la rappresentazione del concetto in questione; di più, egli diventa titolare di una qualità, quella della forza, che è connaturata al suo genere sessuale. Ne consegue che tutto ciò che si trova all’esterno della categoria “uomo” ricopra, dal punto di vista del possesso della forza, un posto gerarchicamente inferiore rispetto al soggetto primo e pertanto sia in qualche modo subordinato alla volontà e all’agire di colui che detiene il potere; donne, animali, piante: tutti in fila dietro “il grande Prometeo”. Eppure, in filosofia, la definizione non è univoca, né legata ad una visione prettamente quantitativa ed anzi, il concetto di forza attraversa la storia assumendo sfaccettature a volte anche contrastanti in epoche e contesti diversi.Termine dinamico e performante, spesso legato all’ambito del meccanicismo, principio preposto alla conversione del caos in ordine: la forza altro non è che l’archè del mondo, elemento fondamentale di trasformazione. Una volta assunta questa definizione, per traslato applicabile anche alla realtà quotidiana della vita come capacità di affrontare…

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